Come trattare le cicatrici in 7 modi

La pelle, con la sua superficie di 1,8 m quadri, è tra gli organi più ampi del corpo umano, e quello più esposto all’ambiente;

costituisce un recettore del sistema tonico posturale ed è un elemento fondamentale del sistema esterocettivo. 2

La pelle è una struttura complessa costituita dall’ epidermide (più superficiale) e dal derma¸la sua innervazione dipende dal sistema nervoso simpatico.

Al disotto del derma troviamo un’altra struttura assai importante, la fascia, una sorta di “lenzuolo” di tessuto connettivo che ricopre differenti compartimenti, ben adeso ad essi come un velcro, essa facilita il lavoro dei muscoli.

La pelle è soggetta a lesioni per traumi o interventi chirurgici, ciò comporterà l’instaurarsi di una risposta fisiologica di guarigione sino alla comparsa di cicatrici cioè di tessuti fibrosi :

Tutto ciò attraverso una serie di meccanismi riparativi che è possibile suddividere in quattro fasi principali: emostasi, infiammazione, proliferazione, rimodellamento.

Se questi processi di guarigione vengono alterati si può determinare  la presenza di una cicatrice ipertrofica (incremento dell’altezza della cicatrice ma confinata nell’area della ferita originale, potrebbe regredire spontaneamente) o di un cheloide (incremento dell’altezza  e proliferazione al di là dei confini originali della lesione, non regredisce spontaneamente).3

Si è stabilito di considerare “patologiche” quelle cicatrici che inducono al soggetto sensazioni fastidiose o dolorose alla palpazione e/o che presentano aderenze rilevabili tramite scollamento manuale

Le cicatrici patologiche possono squilibrare l’organismo a vari livelli:

  1. POSTURALE: una cicatrice altera la postura sia a livello locale che in globalità per l’azione sui recettori cutanei e l’effetto perturbante sul sistema tonico posturale.

  2. MUSCOLO-FASCIALE: per la fibrosi e la conseguente difficoltà di estensione localizzata del tessuto.

  3. LINFATICO: per l’ostacolo sul deflusso linfatico locale..

  4. ENERGETICO:  per l’effetto barriera sulla circolazione energetica.

    Facendo riferimento alla Teoria dei Meridiani, una cicatrice può provocare un’interferenza energetica.

    Quando un meridiano viene attraversato da una cicatrice, specie se ipertrofica, si ha un “effetto barriera”, con conseguenze legate al disturbo della circolazione energetica.

  5. ENDOCRINO E METABOLICO: per l’anomala secrezione di adrenalina e l’ipersimpaticotonia (aumenta dell’attività del sistema simpatico e parasimpatico) che può provocare.

    Lo sfioramento dei vestiti sulla cicatrice (effetto vestito) durante i movimenti innesca una “pompa” anomala per l’adrenalina. l’adrenalina da una piccola ipoglicemia permanente, con conseguente tendenza ad assumere carboidrati.

  6. PSICOLOGICO: in quanto la cicatrice può essere legata ad un trauma emotivo o ad un vissuto doloroso profondo, legata all’evento che ha provocato la cicatrice ( intervento chirurgico, trauma, incidente).

Ecco i Test da fare

Scale di strumentazione - test - manualità

Il corretto inquadramento di una cicatrice patologica risulta fondamentale  dal punto di vista sia medico-diagnostico sia fisioterapico e funzionale; occorre comunque sottolineare che non esistono linee guida chiare e precise nella gestione delle cicatrici.

Ovviamente , non tutte le cicatrici hanno capacità perturbanti e a seconda dell’entità dell’interferenza arrecata dalla cicatrice si definisce quest’ultima più o meno reattiva.

Per testarne la reattività è possibile avvalersi di semplici test chinesiologici come quello del muscolo forte.

In questo caso, un test proponibile è quello della capacità di resistenza dell’arto superiore dominante, a cui viene applicata una forza dall’alto verso il basso alla quale il soggetto deve contrapporre una forza in direzione opposta.

Testata la normale efficacia di resistenza, si effettua nuovamente il test chiedendo al soggetto di toccarsi la cicatrice con la mano dell’arto libero, allo scopo di attivare la cicatrice.

Qualora la risposta di resistenza fosse inferiore rispetto al primo test, la cicatrice risulta reattiva, tossica e dunque va trattata; altrimenti se non risultano cambiamenti apprezzabili, come avviene in alcuni casi, la cicatrice non è reattiva e quindi non influisce sulla postura.

Inoltre ciò che un operatore può fare per valutare una cicatrice è rivolgersi alle proprie mani,palpando e discernendo la qualità del tessuto.

Si valuta la sua elasticità e la sua capacità di scivolare sui tessuti sottostanti, ricercando inoltre la presenza di zone di resistenza dei tessuti in cui è probabile corrispondano delle aderenze.

7 modi per trattarle e migliorare la tua vita in poco tempo

Una volta individuata e diagnosticata come patologica, la cicatrice deve essere sempre trattata, indipendentemente dall’età di insorgenza, fino a quando non viene neutralizzata.

A volte il trattamento di una cicatrice non da risultati positivi a causa della presenza di un’altra cicatrice e che risulta essere più vecchia; in questo caso va trattata prima la cicatrice madre. 

Esistono varie tecniche per trattare le cicatrici a seconda della localizzazione, della loro fattezza, della loro anzianità e della loro aderenza ai tessuti circostanti o profondi: 

Ci sono varie Tecniche manuali che comprendono:

- il crochetage ( tecnica che utilizza il fibrolisore),

- la terapia della coppettazione, derivata dalla medicina cinese,

- lo shiatsu , basato sulla pressione applicata sui punti principali dei meridiani che percorrono il corpo secondo la medicina tradizionale cinese,

-il rolling o rotolamento cutaneo per rilasciare i tessuti cicatriziali

- il picchiettamento per rilasciare il sistema fasciale e cutaneo

- il massaggio trasverso profondo o metodo Cyriax , per impedire l’evoluzione non fisiologica delle cicatrici,

- il massaggio semplice

 Abbiamo inoltre le tecniche indirette osteopatiche (sfruttano la forza intrinseca dell’individuo): tecniche funzionali  di rilasciamento mio fasciale.

Abbiamo inoltre altre tecniche come il taping neuromuscolare e terapie come Laser, infiltrazioni sottocutanee, eseguite sempre da un medico chirurgo. 

Fondamentale è trattare la cicatrice utilizzando posture particolari, tali da mettere in tensione e riequilibrare le varie catene fasciali e muscolo connettivali. 

 



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