E' utile lo Stretching alla schiena?

Lo stretching assicura diversi tipi di effetti a seconda della posizione e del tempo di applicazione.

Gli esercizi distrettuali, ovvero eseguiti su un singolo muscolo (o gruppo muscolare), svolti in maniera statica e per un tempo intorno ai 30″ (breve) aiutano ad ammorbidire i muscoli ma l’effetto è destinato a durare solo pochi minuti. 

Per un risultato più permanente dovremmo aumentare i tempi di tenuta da 1′ fino a alcuni minuti, magari coinvolgendo non solo il piccolo distretto muscolare, ma tutta la catena muscolare (muscoli contigui legati da azioni simili). Infatti l’allungamento della catena muscolare agisce sulla parte più rigida (connettivale), fornendo un effetto più duraturo.


Una considerazione: la componente connettivale, se modellata su movimenti o esercizi muscolari a corto raggio (e magari con uno stato di disidratazione e malnutrizione) può essere causa di dolori alle articolazioni o alla schiena; se consentiamo al connettivo di modellarsi in accorciamento, essendo rigido, la pressione sulle articolazioni salirà cronicamente, con inevitabile dolore prima o dopo.

E fare Stretching prima di una prestazione, migliora il risultato?

Fare stretching prima di una prestazione di sprint migliora  il risultato? No…

Fare stretching prima di una prestazione di forza migliora il risultato? No…

Fare stretching prima di fare una lunga corsa? Meglio di no…

Fare stretching prima di una prestazione dove la componente mobilità articolare è indispensabile migliora il risultato?
Sì. In questi casi prevale l’aspetto della mobilità su tutti gli altri.

Fare stretching prima di una seduta di ginnastica artistica o di danza? Sì…

E perchè NON è utile fare Stretching prima di un allenamento?

Riduce la forza
Riduce l’energia elastica restituita, quindi ancora minor forza
Contrazione muscolare meno efficace
Riorienta le fibre di collagene del tendine e riduce la loro risposta elastica (meno forza). Infatti il tendine é il primo implicato nell’accumulo e restituzione di energia elastica durante il ciclo allungamento-accorciamento dell’unità muscolo-tendinea
Aumenta il rischio di infortuni perché viene incrementata la “tolleranza allo stiramento” del muscolo che viene così spinto dall’atleta verso ampiezze estreme senza avvertire dolore
Aumenta l’affaticamento del muscolo. L’allungamento è, da un punto di vista biomeccanico, assimilabile ad una contrazione di tipo eccentrico, che è quella più traumatica per il muscolo. Eseguire esercizi di questa natura prima della gara/allenamento espone al rischio di danni alla struttura muscolare (soprattutto alla titina) e all’affaticamento precoce del muscolo stesso per formazione di lattato già durante lo stretching (l’esercizio eccentrico si svolge in anossia)
Aumenta l’affaticamento del muscolo. L’allungamento è, da un punto di vista biomeccanico, assimilabile ad una contrazione di tipo eccentrico, che è quella più traumatica per il muscolo. Eseguire esercizi di questa natura prima della gara/allenamento espone al rischio di danni alla struttura muscolare (soprattutto alla titina) e all’affaticamento precoce del muscolo stesso per formazione di lattato già durante lo stretching (l’esercizio eccentrico si svolge in anossia)
Un eccessivo allungamento di alcuni muscoli rispetto ad altri rischia di pregiudicare la coordinazione tra i vari gruppi muscolari (sinergici, agonisti e antagonisti)

Cosa Fare quindi?

No allo stretching nel riscaldamento di sport di forza, potenza, esplosività, reattività e resistenza: si registrerebbe un calo della performance (meno ponti acto-miosinici, meno stiffness musolo-tendinea e un resettamento verso l’alto dell’utilissimo riflesso da stiramento)

No allo stretching nel riscaldamento in generale per prevenire gli infortuni: nessuna differenza tra chi fa e chi non fa stretching prima della gara/allenamento

No allo stretching al termine dell’allenamento per ridurre gli indolenzimenti muscolari del giorno dopo (DOMS = delayed onset muscle soreness)


Sì allo stretching nel riscaldamento per quelle discipline che in gara richiedono grande mobilità e flessibilità

 

Sì allo stretching dopo l’allenamento, efficace per prevenire infortuni senza incidere sui guadagni di forza o di potenza


Bibliografia:
“Lo stretching ed i suoi effetti su performance ed infortuni. Una revisione critica della letteratura scientifica”, AtleticaStudi 3/2010
“Lo stretching è utile?”,  Fitness&Sport, 2010
“Lo stretching, una revisione critica”,  Gian Nicola Bisciotti, Sport & Medicina 2: 17-29 2005

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